Scopri il Ninfeo del Bergantino: Visita guidata gratuita a Castel Gandolfo

Il 16 luglio 2024, alle ore 12:15, si terrà un evento imperdibile per gli amanti della storia e dell’architettura antica. Nella splendida cornice di Castel Gandolfo, sarà possibile visitare il ninfeo del Bergantino, un autentico gioiello del territorio dei Colli Albani. L’appuntamento è fissato in Via dei Pescatori 10, senza necessità di prenotazione e completamente gratuito. Un tuffo nella storia Le visite guidate, curate dal personale esperto della Soprintendenza ABAP per l’area metropolitana di Roma e la provincia di Rieti, offriranno un’opportunità unica di scoprire la storia affascinante di questo luogo. Il ninfeo del Bergantino è legato alla figura dell’Imperatore Domiziano, che fece costruire una sontuosa residenza nel I secolo d.C. Successivamente, nel XVII secolo, il papa Alessandro VII utilizzava questo spazio per riporre la sua imbarcazione, il “Brigantino”. Dettagli dell’evento Informazioni utili Non è necessaria la prenotazione per partecipare all’evento. Il programma della visita guidata inizierà 5 minuti dopo l’orario di appuntamento. In caso di assenza di partecipanti, dopo 30 minuti il personale della Soprintendenza lascerà il sito. Per ulteriori informazioni, è possibile contattare i numeri 0667233003 e 3476240689 o inviare un’email a sabap-met-rm@cultura.gov.it. Un’esperienza per tutti L’evento è aperto a un pubblico vasto, includendo adulti, giovani, ragazzi e senior. Questa è un’occasione unica per immergersi nella storia romana e scoprire uno degli angoli più affascinanti dei Colli Albani. Le visite guidate sono un modo eccellente per approfondire la conoscenza del territorio e apprezzare le sue meraviglie storiche e culturali. Tre appuntamenti imperdibili Questo evento fa parte di una serie di tre appuntamenti, che comprendono anche le date del 25 giugno e del 13 agosto. Ogni visita offre la possibilità di esplorare il ninfeo del Bergantino e di conoscere più da vicino la sua storia illustre. Raggiungere il luogo Il ninfeo del Bergantino è facilmente raggiungibile. Situato in Via dei Pescatori 10 a Castel Gandolfo, il sito è immerso in un paesaggio incantevole, perfetto per una giornata all’insegna della cultura e della natura. Non perdete questa occasione di vivere una giornata all’insegna della storia e della bellezza dei Colli Albani. Seguite la pagina Facebook della Soprintendenza ABAP per l’area metropolitana di Roma e la provincia di Rieti per restare aggiornati su tutti gli eventi e le aperture straordinarie. Vi aspettiamo numerosi per un viaggio nel tempo e nella storia!

Geoingegneria in Australia

Un esperimento controverso per salvare la Grande Barriera Corallina Sydney, 11 maggio 2024 – Un piccolo gruppo di ricercatori australiani ha avviato un esperimento controverso di geoingegneria per proteggere la Grande Barriera Corallina. L’obiettivo è quello di utilizzare il “Marine Cloud Brightening” (MCB) per riflettere più luce solare nello spazio e abbassare le temperature oceaniche, rallentando così lo sbiancamento dei coralli. Dettagli dell’esperimento L’esperimento è condotto dalla Southern Cross University nel Nuovo Galles del Sud. Consiste nel nebulizzare acqua marina nelle nuvole per aumentarne l’albedo, ovvero la capacità di riflettere la luce solare. Il progetto è stato finanziato da fonti governative e prevede ulteriori test futuri. Controversie e critiche Nonostante le buone intenzioni, l’esperimento ha sollevato numerose preoccupazioni: Reazioni internazionali Silvia Ribeiro, direttrice del Gruppo ETC per l’America Latina, ha criticato duramente l’esperimento: “La loro idea di aiutare le barriere coralline non è assolutamente provata e i dati che potrebbero raccogliere con questo esperimento sono minimi. Tuttavia, raccontano una storia che potrebbe favorire le compagnie dei combustibili fossili.” Implicazioni future L’uso della geoingegneria solare, come il MCB, rimane altamente controverso. Anche se potrebbe offrire soluzioni temporanee ai cambiamenti climatici, i rischi associati sono elevati e potrebbero portare a conseguenze imprevedibili per il clima globale. Per rimanere aggiornati sulle ultime novità in tema di geoingegneria, iscrivetevi al canale Telegram. Questo esperimento rappresenta un punto di discussione cruciale sul futuro della geoingegneria e sui metodi più sicuri ed efficaci per combattere i cambiamenti climatici.

Hai mai visitato il Bosco di Paliano?

La giusta occasione potrebbe essere il prossimo primo maggio. Il 1° maggio si celebra una giornata speciale al Bosco di Paliano, un’oasi di pace e divertimento a soli 30 minuti da Roma. Un’occasione perfetta per rilassarsi immersi nella natura, con attività per tutte le età e gustose delizie culinarie. Il Bosco di Paliano offre uno scenario mozzafiato, con oltre 30 ettari di querce che creano un’atmosfera perfetta per una giornata all’aria aperta. Ci sono spazi tematici dedicati, attività stimolanti e tanto divertimento per tutta la famiglia. Tra le attività offerte, ci sono sentieri panoramici per piacevoli passeggiate, il noleggio di biciclette per esplorare il territorio, aree barbecue per grigliate in compagnia, campi da gioco per bambini, campi da volley e calcio, zone relax con amache, un mini camping per i più piccoli, una biblioteca all’aperto e persino una dama gigante per sfide divertenti. Inoltre, c’è la possibilità di partecipare a altre attività a pagamento per arricchire l’esperienza. Ogni sabato, domenica e festivi, è possibile assistere a dimostrazioni di falconeria per scoprire il mondo dei rapaci. Le domeniche e i festivi, esperti arcieri saranno presenti per insegnare le tecniche di tiro con l’arco e far provare le prime frecce. Infine, sempre nelle domeniche e nei festivi, è disponibile un’esperienza a cavallo guidata da un istruttore esperto. Per quanto riguarda il cibo, ci sono diverse opzioni: è possibile prenotare un posto al Punto Ristoro, dove vengono proposte delizie della tradizione con prodotti a km zero provenienti dalle aziende locali. Oppure, è possibile organizzare un pic-nic prenotando un’area barbecue o portare il proprio cestino da casa e sistemarsi in uno dei numerosi spazi disponibili nel Bosco. Si ricorda a coloro che portano il cibo da casa di essere responsabili e di portare via i propri rifiuti. Infine, per i visitatori che arrivano in camper, c’è un’area parcheggio appositamente dedicata, senza servizi ma gratuita per gli ospiti del Bosco.

Roma Tropicale Festival

Ti sei mai chiesto se la musica possa influenzare la crescita delle piante? Alcuni studi hanno suggerito una risposta affermativa, dimostrando come le piante possano percepire stimoli sensoriali dalle onde sonore e dalle vibrazioni. Altri, invece, non hanno trovato prove convincenti di questo effetto. Tuttavia, l’argomento è ancora in fase di discussione. Noi amiamo pensare che le piante trattate con buona musica possano crescere meglio e sicuramente più felici, proprio come noi! Ed è così che nasce il ROMA TROPICALE FESTIVAL HAPPY PLANTS LOVE MUSIC! Ti aspettiamo DOMENICA 5 MAGGIO 2024 al Borgo della Mistica per un evento che non dimenticherai facilmente. Questa volta abbiamo preparato qualcosa di davvero speciale, il più grande evento di Roma Tropicale mai realizzato fino ad oggi. Ci sarà un green market, musica, workshop, una segreta esposizione, cibo delizioso, vino naturale e drink botanici. Ah, e abbiamo già detto piante? Dalle 10:00 fino a mezzanotte, ti aspetta un programma ricco di attività e buona musica. Preparati a fare shopping tra i nostri corner selezionati e a ballare al ritmo delle good vibes. La location è il Borgo della Mistica: Viale Marisa Bellisario, 300, Roma (non preoccuparti, c’è abbondante parcheggio!). In collaborazione con Vinificio Roma, Estate Mistica, Artwork Giuliano Starz e Photography Giulio Michelini. Non dimenticare di condividere questo articolo con la persona con cui verrai. Continua a seguire questa pagina, perché settimana dopo settimana si riempirà di dettagli e informazioni. E non perderti tutti gli aggiornamenti su Instagram! Ti aspettiamo per una giornata piena di emozioni, divertimento e tanto verde!

Giornata Mondiale dell’Acqua 2024

QUANDO Dal 22/03/2024 al 22/03/2024 La Giornata Mondiale dell’Acqua, che cade il 22 marzo di ogni anno, offre un’opportunità preziosa per riflettere sul ruolo cruciale che l’acqua ha giocato nella storia e nella cultura di Roma. In occasione di questa importante ricorrenza, la Sovrintendenza Capitolina propone una serie di appuntamenti che consentono di esplorare e approfondire la ricca eredità legata all’acqua nella Città Eterna. Due musei romani, il Museo della Repubblica Roma e memoria garibaldina e il Museo Barracco, offrono un’esperienza immersiva che mette in luce aspetti insoliti e affascinanti legati all’acqua. Al Museo della Repubblica, il focus è su Garibaldi nella sua veste di marinaio, un ritratto insolito che svela un lato meno conosciuto di questa figura storica iconica. Nel Museo Barracco, l’attenzione è invece rivolta al legame intrinseco tra l’acqua e il culto divino, offrendo spunti di riflessione sul significato simbolico dell’elemento acquatico nelle pratiche religiose dell’antica Roma. Per coloro che desiderano esplorare la città, sono diversi itinerari proposti che conducono alla scoperta di luoghi intrisi di storia e mito legati all’acqua. Le pendici del Celio, ricche di antiche leggende sulle ninfe dell’acqua, offrono uno scenario suggestivo per immergersi nella mitologia romana. I Trofei di Mario, invece, sono il punto di partenza per svelare segreti e curiosità sul complesso sistema di distribuzione idrica dell’antica Roma, offrendo un’occasione unica per comprendere l’ingegnosità tecnologica dell’epoca. Un accesso eccezionale ai locali tecnici della Fontana di Trevi, in collaborazione con ACEA, consente di gettare uno sguardo dietro le quinte e comprendere le attività necessarie per mantenere in funzione questo simbolo iconico della città.

Il mondo perduto del monte Roraima

Il Monte Roraima, un’impetuosa imponente montagna che si eleva nello splendido scenario delle foreste pluviali del Venezuela, è una delle meraviglie naturali più affascinanti e misteriose del mondo. Si staglia maestoso a oltre 2700 metri di altezza, un monolite di roccia che sembra sfidare il tempo e la gravità. Tuttavia, ciò che rende il Monte Roraima ancora più straordinario è la sua sommità piatta e orizzontale, un’osservazione che suscita stupore e interrogativi. Situato nel cuore della catena montuosa di Pakaraima, il Monte Roraima è circondato da una nebbia che crea un’atmosfera eterea, rendendo la sua vista ancora più spettacolare. È parte di una serie di altipiani chiamati tepuis, formazioni rocciose risalenti a milioni di anni fa, quando il continente sudamericano era ancora unito all’Africa, formando il supercontinente Gondwana. I tepuis, spesso descritti come isole galleggianti sul mare di nubi, sono ricchi di flora e fauna uniche, molte delle quali endemiche e non trovate altrove sulla Terra. La formazione del Monte Roraima e dei tepuis circostanti è un enigma geologico. Sebbene siano state avanzate varie ipotesi, tra cui l’idea di un grande terremoto o di un sollevamento tectonico, la loro origine rimane avvolta nel mistero. La morfologia del Roraima è così unica e suggestiva che ha stimolato la fantasia di scrittori e poeti, tra cui Sir Arthur Conan Doyle, autore de “Il mondo perduto”, che ha immaginato un’ambientazione dove creature preistoriche ancora vagavano tra i suoi sentieri rocciosi. La storia e il fascino del Monte Roraima sono anche intrecciati con le leggende e le credenze delle popolazioni indigene della regione, in particolare i Pemón. Per loro, il Roraima è un luogo sacro e misterioso, associato a racconti di antichi alberi e divinità ancestrali. Secondo la loro tradizione, salire sulla cima del Roraima è una sfida pericolosa, poiché chi osa farlo rischia di non tornare mai più. Le spedizioni e le esplorazioni scientifiche sul Monte Roraima hanno suscitato grande interesse nel corso dei secoli. Geologi, biologi e altri scienziati hanno cercato di decifrare i segreti nascosti nelle sue profonde crepe e grotte, nella speranza di scoprire nuove specie o indizi sul passato remoto della Terra. Tuttavia, nonostante gli sforzi, non sono stati trovati resti di creature preistoriche o altre prove conclusive di antiche civiltà. Nonostante la mancanza di evidenze di creature preistoriche, il Monte Roraima continua ad essere un luogo di grande valore scientifico e naturalistico. La sua biodiversità unica, insieme alla sua storia geologica intrigante, lo rendono una destinazione imperdibile per gli appassionati di avventura e gli studiosi della natura. Scalare le sue scogliere verticali e attraversare i suoi labirintici sentieri è un’esperienza che rimarrà impressa nella memoria di coloro che osano sfidare le sue altezze e scoprire i suoi segreti nascosti. In conclusione, il Monte Roraima è molto più di una semplice montagna: è un monumento alla grandezza e alla bellezza della natura, un’opera d’arte scolpita nel cuore della Terra. Il suo fascino e il suo mistero continuano a ispirare e affascinare coloro che hanno la fortuna di contemplarne la maestosità, e rimane uno dei luoghi più straordinari e affascinanti del nostro pianeta.

DALLA PAGINA FACEBOOK “Veterinaria a domicilio_AriVet”

Quando capiremo questa realtà? Sono un cane del 21° secolo. -Sono un Malinois.Sovradotato tra i cani, brillo in tutte le discipline e sono sempre pronto a lavorare.Oggi mi chiedono di rilassarmi sul divano tutto il giorno tutti i giorni. -Sono un Akita Inu.I miei antenati sono stati selezionati per la lotta tra cani.Oggi mi chiedono di essere tollerante e mi si rimprovera la mia reattività quando uno di loro si avvicina a me. -Sono un Beagle.Quando inseguivo la mia preda, davo voce, così i cacciatori potevano seguirmi.Oggi mi si mette un collare elettrico per stare zitto, e vorremmo che tornassi al richiamo con uno schiocco di dita. -Sono uno Yorkshire Terrier.Ero un terrificante cacciatore di ratti nelle miniere inglesi.Oggi si pensa che non sia in grado di usare le mie zampe e mi tengono sempre tra le braccia. -Sono un Labrador Retriever.La mia visione della felicità è un tuffo in uno stagno per riportare al mio padrone l’anatra a cui ha sparato.Oggi ci siamo dimenticati che sono un cane da movimento e grandi corse, sono grasso e devo fare la tata dei bambini. -Sono un Jack Russel.Sono in grado di affrontare una volpe un tasso e un ratto più grande di me nella sua tana.Oggi mi rimproverano per il mio maledetto carattere e vorrebbero trasformarmi in un cane da salotto. -Sono un Husky Siberiano.Ho conosciuto i grandi spazi della Russia settentrionale, dove potevo trainare slitte a velocità impressionante.Oggi ho come solo orizzonte solo le pareti del giardino, e per sola occupazione i buchi che scavo nel terreno. -Sono un Border Collie.Sono fatto per lavorare otto ore al giorno, e sono un artista inconfondibile del lavoro con il gregge.Oggi sono arrabbiati con me perché, per mancanza di pecore, cerco di controllare biciclette, auto, bambini di casa e tutto ciò che è in movimento. Io sono…Sono un cane del 21° secolo.Sono bello, sono allerta, sono ubbidiente, sto in una borsa…ma sono anche un individuo che ha bisogno di esprimere i propri istinti, e non sono adatto alla vita sedentaria che vorresti farmi condurre.Passare otto ore al giorno da solo in giardino, vederti un po’ la sera quando torni a casa e avere diritto solo a una piccola passeggiata igienica mi renderà profondamente infelice.Lo esprimerò abbaiando durante tutto il giorno, trasformando il tuo giardino in un campo minato, facendo i miei bisogni dentro casa, essendo ingestibile le rare volte che mi ritroverò fuori e, a volte, passando le mie giornate affondato sul mio cuscino.Penserai allora che sono felice di poter godere di tutta questa comodità mentre vai a lavorare: in realtà sarò in esaurimento, perché questo male non è appannaggio dell’umano ma anche del cane del 21° secolo.Se ti piaccio, se mi sogni da sempre, se i miei bellissimi occhi azzurri o il mio look da atleta mi fanno desiderare, ma non puoi regalarmi una vera vita da cani, una vita che vale davvero la pena di essere vissuta, e se non puoi offrirmi il lavoro che i miei geni chiedono, allora rinuncia a me.Se ti piace il mio aspetto ma non sei disposto ad accettare i miei tratti di carattere derivati da una rigorosa selezione genetica e pensi di poterli cambiare con la tua unica buona volontà, allora rinuncia a me.Sono un cane del 21° secolo, sì, ma  in fondo a me, dorme ancora colui che combatteva, colui che cacciava, colui che tirava slitte, colui che guidava un gregge.E prima o poi, nel bene o nel male, si sveglierà.E allora cosa farai?Mi cederai?Mi abbandonerai?O mi sopprimerai? #benessereanimale #conoscenza #rispetto  DALLA PAGINA FACEBOOK “Veterinaria a domicilio_AriVet”

Il Convegno “Il Vulcano Laziale: le origini” porta l’attenzione sui Colli Albani

Il prossimo venerdì 16 febbraio, alle ore 15:00, presso l’Aula consiliare del Comune di Marino, si terrà un importante evento scientifico: il convegno “Il Vulcano Laziale: le origini”. Organizzato dal Parco regionale dei Castelli Romani, in collaborazione con l’Ordine dei Geologi del Lazio, questo convegno si propone di approfondire la conoscenza della geologia dei Colli Albani e delle sue implicazioni per la regione circostante. Contesto e Motivazioni: I Colli Albani, situati a pochi chilometri a sud-est di Roma, rappresentano un complesso vulcanico di notevole interesse geologico e storico. Quest’area, caratterizzata da laghi incantevoli, paesaggi mozzafiato e una ricca storia millenaria, è stata oggetto di studio e fascino per gli scienziati e gli appassionati di geologia e vulcanologia. Il convegno “Il Vulcano Laziale: le origini” si inserisce nel programma di eventi previsti per celebrare il quarantennale del Parco regionale dei Castelli Romani. Quest’occasione offre l’opportunità di approfondire la conoscenza dei processi geologici che hanno plasmato questa regione nel corso dei millenni e di esaminare il ruolo dei Colli Albani nell’ecosistema locale e nella vita delle comunità circostanti. Programma del Convegno: Il programma del convegno sarà articolato in diverse sessioni, ognuna dedicata a un aspetto specifico della geologia dei Colli Albani e del Vulcano Laziale. Gli argomenti trattati includeranno: Introduzione al Vulcano Laziale: Una panoramica generale sulla formazione e sull’evoluzione dei Colli Albani, con un focus sul Vulcano Laziale e le sue caratteristiche distintive. Fasi eruttive dei Colli Albani: Un’analisi dettagliata delle principali fasi eruttive che hanno contribuito alla formazione dei tre edifici vulcanici: il Vulcano Laziale, il Tuscolano-Artemisio e il Faete. Saranno esaminati i meccanismi eruttivi, le tipologie di eruzioni e le conseguenze geologiche di ciascuna fase. Caratteristiche geologiche dei Colli Albani: Un’immersione nel paesaggio geologico dei Colli Albani, con un’attenzione particolare ai coni di tufo, ai laghi craterici e ad altre formazioni vulcaniche presenti nell’area. Saranno discusse anche le implicazioni geologiche per la stabilità del territorio e per la vita delle comunità locali. Stato attuale e monitoraggio: Una valutazione dello stato attuale dei Colli Albani, con un focus sulle attività di monitoraggio sismico, geologico e ambientale condotte nella regione. Saranno esaminati i segnali di attività vulcanica recente e le implicazioni per la sicurezza e la gestione del territorio. Ricerche recenti e prospettive future: Una presentazione di studi e ricerche recenti condotti sui Colli Albani, con un’analisi delle scoperte più significative e delle prospettive future per la ricerca vulcanologica nella regione. Partecipazione e Prenotazioni: La partecipazione al convegno è gratuita e aperta a tutti gli interessati, ma è necessaria la prenotazione tramite il seguente link: prenotazione convegno. Si consiglia di prenotare al più presto, poiché i posti potrebbero essere limitati. Conclusioni: Il convegno “Il Vulcano Laziale: le origini” rappresenta un’opportunità unica per approfondire la conoscenza della geologia dei Colli Albani e per esplorare il ruolo di questo complesso vulcanico nella storia e nella vita della regione circostante. I partecipanti avranno l’opportunità di ascoltare relazioni di esperti del settore, di condividere conoscenze e esperienze e di contribuire alla promozione della conservazione e della tutela di questa importante risorsa naturale. Non perdete questa straordinaria occasione di esplorare il passato geologico dei Colli Albani e di comprendere meglio il loro ruolo nel contesto della regione laziale. Fonte https://www.geopop.it/colli-albani-la-storia-e-la-geologia-dei-vulcani-di-roma/#:~:text=Il%20vulcano%20pi%C3%B9%20antico%20del,svuotamento%20della%20camera%20magmatica%20sottostante.

Un’Esplorazione Tra Castel Gandolfo e Rocca Priora

Cammino Naturale dei Parchi: Un’Esplorazione Tra Castel Gandolfo e Rocca Priora nel Cuore dei Castelli Romani Il 11 febbraio 2024, gli amanti della natura avranno l’opportunità di partecipare a un affascinante cammino che attraversa i suggestivi Castelli Romani, da Castel Gandolfo a Rocca Priora. L’iniziativa, organizzata dall’Associazione per il Cammino Naturale dei Parchi, rappresenta la seconda tappa di una serie di eventi naturalistici pianificati per il 2024. Il Percorso: Da Castel Gandolfo a Rocca Priora Il percorso prevede un viaggio panoramico attraverso il Parco dei Castelli Romani, un’area intrisa di storia, bellezze naturali e testimonianze archeologiche. Dopo l’inizio della serie di escursioni il 14 gennaio, il cammino continua con la seconda tappa il 11 febbraio. L’Associazione per il Cammino Naturale dei Parchi ha stilato un calendario per il 2024, che abbraccia quasi tutte le tappe del suggestivo percorso. Per i soci ACNP, la partecipazione alla prima escursione è gratuita, incoraggiando così la comunità a unirsi e godere della bellezza naturale della zona. Le escursioni sono strutturate su diverse tappe, consentendo ai partecipanti di scegliere se unirsi per l’intero percorso o concentrarsi su una singola tappa. Per informazioni sul tesseramento ACNP e sulla partecipazione alle escursioni, è possibile contattare assocamminonaturaledeiparchi@gmail.com. Castel Gandolfo: Tesoro Nei Castelli Romani Castel Gandolfo, comune con 8.589 abitanti situato nella città metropolitana di Roma Capitale, è un gioiello all’interno dei Castelli Romani. Famoso per essere stato la residenza estiva dei papi, il suo centro abitato fa parte del circuito dei “Borghi più belli d’Italia”. Oltre alla residenza papale, il territorio di Castel Gandolfo offre uno spettacolo naturale con vista sul cono vulcanico di Monte Cavo e il lago Albano. Luoghi di interesse archeologico, come l’emissario del lago Albano e i resti della villa albana di Domiziano, si fondono con l’arte nella forma della collegiata pontificia di San Tommaso da Villanova, un capolavoro edificato da Gian Lorenzo Bernini. Il Parco dei Castelli Romani: Una Storia di Conservazione Ambientale Il Parco regionale dei Castelli Romani, il fulcro di questa affascinante escursione, ha una storia ricca di consapevolezza ambientale e impegno civico. Nel 1975, il “Comitato per la tutela del Tuscolo” fu fondato dagli abitanti dei Castelli Romani per affrontare le minacce ambientali legate all’espansione edilizia. L’iniziativa culminò il 5 febbraio 1977, quando oltre 2.000 persone marciarono da Frascati al Tuscolo per opporsi ai progetti di lottizzazione. La pressione pubblica portò alla modifica del Piano Regolatore Generale, rendendo non edificabile la zona boschiva oltre i 450 metri di altitudine. Nel 1981, il Comitato presentò una proposta di legge di iniziativa popolare per l’istituzione del Parco Naturale Regionale dei Castelli Romani, raccogliendo oltre 7.000 firme in soli due mesi. Questa iniziativa referendaria portò all’istituzione del parco nel 1983, proteggendo così il ricco patrimonio naturalistico e storico-archeologico della zona. Un Viaggio Nella Natura e Nella Storia L’escursione da Castel Gandolfo a Rocca Priora rappresenta un’opportunità imperdibile per immergersi nella bellezza dei Castelli Romani. Attraverso l’impegno dell’Associazione per il Cammino Naturale dei Parchi e la storia di conservazione del Parco dei Castelli Romani, questa esperienza offre non solo una passeggiata panoramica, ma anche una connessione tangibile con la storia e la natura della regione. Per chi è appassionato di escursionismo, arte, e storia, questo evento è una tappa imperdibile nel calendario del 2024.

La notte del 3 agosto 1888

Il Grande Risveglio di Vulcano1888-1890: L’Epopea dell’Ultima Eruzione che Trasformò le Eolie Nella notte del 3 agosto 1888, l’isola di Vulcano, un gioiello silenzioso tra le Eolie, fu scossa da un fragoroso boato, un preludio all’inizio dell’ultima eruzione che avrebbe scritto una pagina indelebile nella storia geologica dell’arcipelago. Meno celebrata rispetto ai suoi vicini, l’Etna e lo Stromboli, Vulcano ha sempre custodito il suo carattere imponente e misterioso. Quella notte, la sua tranquillità venne spezzata da un evento eruttivo di proporzioni epiche. La storia di Vulcano, legata alla mitologia greca che la considerava la sede dell’officina del dio Vulcano, si intrecciò con eventi eruttivi noti sin dall’antichità. Gli antichi greci la chiamarono Ἰερά, sacra, e le eruzioni del suo cratere furono documentate da storici come Tucidide e Aristotele. Ma fu solo 131 anni fa, nella notte tra il 2 e il 3 agosto 1888, che Vulcano espresse la sua furia in modo straordinario. Un team pionieristico di ricercatori, tra cui Orazio Silvestri e Giuseppe Mercalli, fu inviato dalle autorità italiane per studiare scientificamente l’eruzione. Questo evento non solo fu uno spettacolo di forze naturali incontenibili ma rappresentò anche il primo caso di eruzione vulcanica analizzato con rigore scientifico. La coreografia dell’eruzione fu spettacolare e complessa. Dal cratere centrale si sollevò una colonna eruttiva maestosa, carica di fulmini e materiale magmatico. Questo spettacolo visivo fu la manifestazione di una serie di attività distintive. L’eruzione fu divisa in due fasi principali, caratterizzate da emissioni di ceneri, scorie e bombe vulcaniche a intervalli regolari. La prima fase, intensa e potente, abbracciò i primi tre giorni dall’inizio dell’eruzione. La seconda fase, più moderata ma altrettanto significativa, si protrasse dal 18 agosto 1888 al 22 marzo 1890, intervallata da periodi brevi ma rilevanti di quiete. Questa “danza” di forze naturali lasciò un’impronta indelebile sull’isola, danneggiando gravemente gli impianti di estrazione di zolfo e allume, che ospitavano una piccola colonia di carcerati. Oggi, secoli dopo, Vulcano è nuovamente al centro dell’attenzione a causa di un progressivo aumento dell’attività gassosa negli ultimi mesi. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha intensificato il monitoraggio con l’installazione di nuovi sismografi e strumentazione all’avanguardia. Gli studiosi scrutano costantemente l’isola, cercando di svelare i segreti di questo vulcano attraverso il monitoraggio e la ricerca. Per comprendere appieno questa eruzione storica, le autorità romane inviarono sul posto Orazio Silvestri e Giuseppe Mercalli, che, insieme ad altri esperti, realizzarono il lavoro “Le eruzioni dell’Isola di Vulcano, incominciate il 3 agosto 1888 e terminate il 22 marzo 1890”. Questo studio divenne una fonte fondamentale per comprendere i dettagli di quei giorni tumultuosi. L’isola di Vulcano, oggi, presenta solo delle emissioni sulfuree, più intense lungo alcune fratture che attraversano il bordo del Gran Cratere. Il confronto tra fotografie dell’area del Porto di Levante eseguite nel 1923 e quelle di una decina di anni fa solleva interrogativi su cosa potrebbe accadere se Vulcano dovesse entrare in attività oggi. Il porto, distante poco più di un chilometro dal Gran Cratere, fu gravemente colpito durante l’ultima eruzione. Il fascino persistente di Vulcano, con la sua storia vulcanologica unica, continua a catturare l’attenzione degli studiosi. Attraverso il monitoraggio costante e la ricerca, la scienza apre finestre su eventi passati, aprendo porte a nuove scoperte per il futuro. La storia di Vulcano, dalla sua mitologica sacralità alle eruzioni epiche del passato, si svela come un affascinante capitolo nella narrazione della Terra e della sua potente dinamica geologica.