50 mila piante a Capranica Prenestina

Capranica Prenestina, situata nei Monti Prenestini, si distingue per un ambizioso progetto di forestazione, con la piantumazione di 50.000 piante di alberi autoctoni. Quest’iniziativa è parte di un impegno ambientale significativo per ripristinare e ampliare le aree boschive locali, contribuendo alla lotta contro il cambiamento climatico e alla protezione della biodiversità. Oggi, il progetto ha preso vita con la visita del Vicesindaco della Città Metropolitana di Roma Capitale, Pierluigi Sanna, accompagnato dai Consiglieri Metropolitani Alessia Pieretti e Roberto Eufemia, insieme al Sindaco di Capranica Prenestina, Francesco Colagrossi. Questa delegazione ha esplorato l’area delle recenti piantumazioni, affrontando le sfide del terreno impervio e dei declivi, risolti grazie all’uso di animali da soma per il trasporto dei materiali, simile a quanto fatto a Segni. I Monti Prenestini presentano una complessa geologia, con pianori, colline e sedimenti vulcanici dei Castelli Romani, oltre a montagne e falesie più antiche. Le scelte di piantumazione hanno privilegiato alberi come aceri, frassini, cerri, carpini e specie arbustive come rosa canina, sorbo, viburno e corniolo, adattati alle condizioni locali geologiche e atmosferiche. Questo progetto, parte dell’iniziativa RM04 per i Monti Lepini e Prenestini, abbraccia una visione avanzata di rimboschimento, supportata da una manutenzione costante per cinque anni per garantire la crescita e sostituire le eventuali perdite di piante. I nuovi boschi risultanti sono caratterizzati da un’elevata diversità floristica, offrendo benefici ecologici come l’assorbimento di CO2 e la mitigazione del cambiamento climatico. La Città Metropolitana di Roma Capitale, attraverso il PNRR, sta non solo ripristinando e ampliando le aree boschive, ma anche arricchendo le possibilità di fruizione turistica delle Monti Prenestini. Questo sforzo mira a migliorare le condizioni di vita e di benessere per i cittadini, preparandosi a un possibile spostamento verso le zone collinari e montane in futuro. In questo contesto, l’area di Capranica Prenestina, vicina alla zona speciale di conservazione di Monte Guadagnolo, continua a essere un punto di riferimento per l’ambientalismo e le attività outdoor, promuovendo una gestione sostenibile del territorio e un maggiore contatto con la natura. Pierluigi Sanna, Vicesindaco della Città Metropolitana di Roma Capitale, ha sottolineato l’importanza di questi sforzi per il miglioramento ambientale e sociale della regione, evidenziando il ruolo cruciale di tali progetti nel contesto delle sfide climatiche attuali e future. FONTE https://www.cittametropolitanaroma.it/notizia/forestazione-50-mila-piante-a-capranica-prenestina-sanna-unopera-di-riqualificazione-del-territorio-che-guarda-anche-alle-migliori-condizioni-di-vita-e-di-benessere-peri-cittadini/
Violenti temporali e grandinate colpiscono Palestrina e Cave

Il proverbio lo aveva previsto: “Marzo pazzerello guarda il sole e prendi l’ombrello”. E infatti, domenica 2 marzo 2025, il tempo ha dato spettacolo con un’improvvisa ondata di maltempo che ha investito la provincia di Roma, colpendo in particolare i comuni di Palestrina, Cave e Genazzano. Nel primo pomeriggio, un violento temporale accompagnato da forti raffiche di vento e una fitta grandinata ha trasformato le strade in un tappeto bianco, causando disagi alla circolazione e sorprendendo cittadini e automobilisti. L’episodio meteorologico è stato causato dalla formazione improvvisa di nubi cumuliformi sui rilievi dell’area prenestina, un fenomeno tipico dei cosiddetti temporali convettivi, che si sviluppano quando l’aria calda al suolo si scontra con masse d’aria più fredde in quota. Questo genere di perturbazioni, sebbene più comuni nei mesi estivi, può verificarsi anche in primavera o, come in questo caso, in un marzo caratterizzato da repentini cambi di temperatura. Maltempo improvviso e temperature anomale Negli ultimi giorni, la regione Lazio è stata attraversata da un’alternanza di clima mite e improvvisi cali termici, un’instabilità che ha favorito lo sviluppo di fenomeni intensi e localizzati. La grandinata di domenica ha colto molti di sorpresa, con chicchi di ghiaccio che hanno raggiunto dimensioni significative, colpendo tetti, parabrezza e coltivazioni. In alcune zone, le strade sono diventate temporaneamente impraticabili a causa dell’accumulo di ghiaccio, mentre i residenti hanno segnalato danni a veicoli e strutture esterne. I temporali convettivi tendono a svilupparsi nelle ore più calde della giornata, quando il riscaldamento del suolo raggiunge il suo apice. Il calore accumulato in superficie fa salire rapidamente l’aria calda verso l’alto, favorendo la condensazione e la formazione di imponenti nubi temporalesche. Il risultato è una perturbazione di breve durata ma di forte intensità, caratterizzata da piogge torrenziali, raffiche di vento e, in alcuni casi, grandinate violente come quella che ha colpito Palestrina e Cave. Marzo e i suoi estremi: cosa aspettarsi nei prossimi giorni? Secondo le previsioni meteo, l’instabilità atmosferica potrebbe continuare nei prossimi giorni, con alternanza di giornate soleggiate e nuovi episodi di maltempo improvviso. L’arrivo della primavera è spesso accompagnato da sbalzi termici e condizioni atmosferiche imprevedibili, che rendono il mese di marzo particolarmente incline a fenomeni estremi. Gli esperti raccomandano prudenza, soprattutto per chi si mette in viaggio, e di prestare attenzione agli aggiornamenti meteo per evitare di trovarsi impreparati di fronte a nuovi rovesci improvvisi. Anche l’agricoltura potrebbe risentire di questi episodi, con possibili danni alle coltivazioni precoci a causa delle temperature irregolari e delle grandinate. L’evento del 2 marzo rappresenta un’ulteriore conferma di come il clima stia diventando sempre più imprevedibile, richiedendo una maggiore attenzione e preparazione per affrontare le improvvise sfide imposte dalla natura.
Natura Storia e Tradizione Gastronomica: I Monti Prenestini

I Monti Prenestini, una delle aree più affascinanti del Lazio, rappresentano un angolo di verde e tradizione che, pur trovandosi a breve distanza dalla capitale, conserva una sorprendente tranquillità e una grande varietà di paesaggi naturali, culturali e gastronomici. Situati nell’entroterra della provincia di Roma, questi monti offrono ai visitatori una fuga dalla frenesia della città, immersi in un contesto ricco di storia, natura e prelibatezze locali. Un’area di grande bellezza naturale I Monti Prenestini si estendono per un ampio territorio che include numerosi comuni, tra cui Palestrina, Zagarolo, San Cesareo, Genazzano, Cave e altri. La zona è caratterizzata da un paesaggio montuoso, con alture che raggiungono anche i 1.000 metri sul livello del mare. Le colline sono ricoperte da boschi di querce, castagni e macchia mediterranea, e la fauna locale include cinghiali, volpi, lepri e una varietà di uccelli. Le numerose riserve naturali e i sentieri escursionistici permettono di esplorare il territorio in modo diretto, tra panorami mozzafiato e la possibilità di avvistare la fauna selvaggia. Uno dei luoghi più suggestivi dei Monti Prenestini è il Parco Naturale dei Monti Lucretili, che offre paesaggi spettacolari e la possibilità di fare escursioni a piedi e in mountain bike. Grazie alla sua biodiversità, quest’area è un vero e proprio paradiso per gli amanti della natura, che possono immergersi in ambienti incontaminati, respirare aria pura e godere di un’atmosfera di pace. Storia e cultura nei Monti Prenestini I Monti Prenestini sono anche un’importante testimonianza storica. L’area è stata abitata fin dall’epoca preromana e ha visto l’insediamento di diversi popoli, tra cui gli Equi, una tribù italica che ha lasciato tracce indelebili sul territorio. Oggi, molti dei piccoli borghi che costellano la zona conservano un fascino antico, con stradine strette, piazze in pietra e chiese storiche. Un esempio emblematico di storia antica è il sito archeologico di Preneste (l’attuale Palestrina), famoso per il santuario della Fortuna, un luogo di culto che risale al IV secolo a.C. e che oggi ospita il Museo Archeologico, dove sono esposti numerosi reperti che raccontano la storia di questa affascinante città antica. Non lontano da Palestrina, il borgo di Genazzano è famoso per il suo Castello Colonna, che domina il paesaggio circostante, e per il Santuario della Madonna del Buon Consiglio, meta di pellegrinaggio e di grande rilevanza religiosa. La gastronomia: un viaggio nei sapori locali Ma i Monti Prenestini non sono solo natura e storia, sono anche un luogo dove la gastronomia è protagonista. La cucina locale, come quella di gran parte dei Castelli Romani, si basa su ingredienti semplici e genuini, che raccontano la tradizione agricola del territorio. Tra i piatti più caratteristici della zona troviamo la porchetta, che viene preparata con maiale cucinato lentamente, aromatizzato con rosmarino, aglio e pepe nero. Questo piatto è un’autentica delizia che si può gustare in tutte le sagre e le feste locali, dove viene servito accompagnato da un buon bicchiere di vino dei Castelli Romani. Inoltre, i Monti Prenestini sono noti per i loro formaggi, tra cui il pecorino e il cacio, spesso abbinati a salumi locali. Un altro prodotto di grande qualità è l’olio d’oliva, prodotto in molti dei comuni che costellano questa zona. Le olive, di varietà come la sabina e la moraiolo, sono trasformate in olio extravergine dal gusto intenso e fruttato, ideale per condire i piatti tipici del territorio. Non possiamo dimenticare i vini, prodotti da aziende vitivinicole storiche, come l’azienda vinicola Cilia a Palestrina. I vini dei Monti Prenestini, soprattutto quelli bianchi e rossi, sono apprezzati per il loro carattere, che riflette la complessità del territorio e la passione dei produttori locali. I borghi e il turismo I piccoli borghi dei Monti Prenestini sono un’altra attrazione imperdibile per chi visita questa zona. Ogni paese ha una sua identità e una sua tradizione, e molti di essi sono situati in posizioni panoramiche che offrono viste straordinarie sulla campagna circostante. Palestrina, con il suo centro storico e i resti archeologici, è una tappa obbligata, così come Zagarolo, famoso per il suo Palazzo Rospigliosi e per la sua vivace vita culturale. Genazzano, oltre al già citato Castello Colonna, è noto per il suo borgo medievale, con stradine acciottolate e angoli caratteristici che raccontano la sua lunga storia. San Cesareo, infine, offre un’atmosfera tranquilla, ideale per chi cerca una pausa rilassante lontano dal caos delle grandi città. In sintesi, i Monti Prenestini sono una destinazione ideale per chi cerca un turismo autentico, che unisce la bellezza naturale alla storia, alla cultura e alla gastronomia. La zona è perfetta per escursioni, passeggiate, visite culturali e, soprattutto, per gustare i piatti tipici locali. Tra i suoi borghi, le tradizioni e le bellezze paesaggistiche, i Monti Prenestini rappresentano una risorsa preziosa per il Lazio e un luogo dove ogni visita si trasforma in un’esperienza unica e indimenticabile.
Monte Guadagnolo: il tetto dei Monti Prenestini

A soli pochi chilometri da Roma, il Monte Guadagnolo si erge come la vetta più alta dei Monti Prenestini, raggiungendo un’altitudine di 1.218 metri. Questo luogo incantevole non è solo una meta amata dagli escursionisti, ma anche un luogo intriso di spiritualità, storia e bellezze naturali. Un panorama che toglie il fiato Dalla sommità del Monte Guadagnolo, il panorama è straordinario. Nelle giornate limpide, lo sguardo spazia dalla capitale fino ai monti dell’Abruzzo e, a volte, persino al mare Tirreno. Questo spettacolo naturale attira fotografi, viaggiatori e famiglie in cerca di un’esperienza immersiva nella natura. La storia e la spiritualità del Santuario della Mentorella Poco distante dalla vetta, sorge il suggestivo Santuario della Mentorella, uno dei luoghi di culto più antichi d’Italia. La leggenda narra che qui Sant’Eustachio abbia avuto una visione di Cristo, evento che ha segnato la sua conversione. Frequentato da secoli da pellegrini e visitato anche da Papa Giovanni Paolo II, il santuario rappresenta un luogo di pace e meditazione. Attività all’aperto per tutti Monte Guadagnolo è una destinazione perfetta per gli amanti delle escursioni e delle attività outdoor. I sentieri ben segnalati offrono percorsi di varia difficoltà, adatti sia a principianti che a escursionisti esperti. Tra questi, il Sentiero della Mentorella conduce i visitatori attraverso paesaggi mozzafiato e boschi ricchi di flora e fauna. Gli appassionati di arrampicata trovano qui una delle aree più apprezzate del Lazio, grazie alle numerose pareti rocciose naturali che sfidano anche i più esperti. Tradizioni e sapori locali La visita al Monte Guadagnolo non è completa senza assaporare i prodotti tipici del territorio. I piccoli borghi circostanti, come Capranica Prenestina, offrono una cucina semplice e autentica, caratterizzata da piatti come la polenta con salsicce e funghi, formaggi locali e dolci tradizionali. Gli agriturismi e i ristoranti della zona invitano a scoprire i sapori genuini dei Monti Prenestini. Una meta per tutte le stagioni Monte Guadagnolo è una destinazione ideale in ogni stagione. In primavera e in estate, il verde dei prati e il profumo dei fiori rendono l’esperienza unica. In autunno, il paesaggio si tinge di calde tonalità dorate, creando un’atmosfera magica. Anche in inverno, con la neve che ricopre le cime, il monte offre un fascino ineguagliabile, attirando chi cerca una giornata di tranquillità lontano dal caos cittadino. Come arrivare Monte Guadagnolo è facilmente raggiungibile in auto. Dalla via Prenestina, si seguono le indicazioni per Capranica Prenestina e successivamente per il santuario della Mentorella. Lungo il percorso, sono presenti parcheggi e aree di sosta, che permettono ai visitatori di godersi una passeggiata a piedi verso la cima. Monte Guadagnolo è molto più di una montagna: è un luogo dove natura, storia e spiritualità si fondono, offrendo ai visitatori un’esperienza unica e rigenerante. Perfetto per una gita fuori porta o un’escursione più impegnativa, rappresenta una delle perle nascoste del Lazio, da scoprir
Sapete perché l’Italia è il paese più bello del mondo e tutti vorrebbero viverci?

L’Italia, nonostante la sua modesta estensione geografica, occupando appena lo 0,5% della superficie terrestre, è un vero gigante in termini di bellezza, biodiversità, arte e cultura. Questo piccolo grande Paese è la casa dello 0,83% della popolazione mondiale e racchiude una quantità impressionante di tesori che affascinano chiunque lo visiti. Ma quali sono i motivi che rendono l’Italia così desiderabile, tanto da essere considerata da molti un paradiso in terra? Unica al mondo per biodiversità Uno dei segreti che rende l’Italia così speciale è la sua straordinaria biodiversità, un risultato delle sue eccezionali condizioni bioclimatiche. Grazie alla varietà di climi e paesaggi che spaziano dalle cime innevate delle Alpi alle coste assolate del Mediterraneo, l’Italia è il Paese con la maggiore diversità biologica al mondo: Questi numeri non sono solo impressionanti; raccontano di un Paese che è un vero laboratorio naturale, dove la diversità della flora e della fauna si combina con paesaggi mozzafiato. Colline, montagne, laghi, pianure e coste danno vita a un mosaico unico, in cui ogni angolo rivela qualcosa di straordinario. Il patrimonio artistico e culturale: un tesoro per l’umanità L’Italia è spesso definita un museo a cielo aperto, e a ragione. Si stima che il 70% del patrimonio artistico e culturale mondiale si trovi sul suolo italiano, mentre il restante 30% è distribuito in tutto il resto del pianeta. In ogni città, borgo o villaggio si respira arte, storia e cultura. Da nord a sud, l’Italia è un viaggio nel tempo. Firenze incarna il Rinascimento, Roma racconta millenni di storia dall’Impero Romano alla modernità, Venezia è una città unica al mondo con i suoi canali, mentre Napoli pulsa di vita e tradizioni. Ogni piazza, ogni chiesa e ogni monumento è una testimonianza dell’ingegno umano, capace di lasciare a bocca aperta chiunque. E non si tratta solo di grandi città: borghi come San Gimignano, Matera o Civita di Bagnoregio sono gioielli nascosti che fanno innamorare milioni di turisti ogni anno. Non dimentichiamo poi le infinite tradizioni, i costumi e le celebrazioni che ancora oggi animano le strade delle città italiane, mantenendo viva una cultura secolare. L’Italia, giardino dell’Eden Oltre a essere un capolavoro di biodiversità e cultura, l’Italia è anche una terra fertile e generosa, in grado di produrre alcune delle eccellenze alimentari più amate al mondo. Non è un caso che molti la considerino un vero e proprio giardino dell’Eden. Qui nascono i migliori vini, con una tradizione enologica che affonda le sue radici nell’antichità. La cucina italiana, famosa in tutto il mondo, è un trionfo di sapori autentici che derivano dall’utilizzo di ingredienti freschi e locali. Non solo pizza e pasta: ogni regione, ogni città e persino ogni famiglia ha le sue ricette uniche, tramandate di generazione in generazione. Un modello di vita che il mondo ci invidia C’è un altro aspetto che rende l’Italia irresistibile: il suo stile di vita. Vivere in Italia significa assaporare ogni momento, che si tratti di una passeggiata in riva al mare, di un pranzo con amici o di una serata in una piazza animata. La qualità della vita è uno dei motivi per cui molte persone da ogni parte del mondo sognano di trasferirsi qui. Il clima mite, la ricchezza culturale e la genuinità dei rapporti umani sono un antidoto perfetto contro lo stress della vita moderna. Gli italiani hanno il dono di saper godere delle piccole cose, trasformando la quotidianità in un’esperienza indimenticabile. Conclusione: un patrimonio da proteggere Eppure, nonostante tutte queste meraviglie, l’Italia non sempre riceve il rispetto che merita, nemmeno dai suoi stessi abitanti. Il turismo di massa, la poca cura per l’ambiente e l’urbanizzazione rischiano di compromettere questo tesoro inestimabile. È fondamentale che gli italiani prendano coscienza del privilegio di vivere in un luogo così unico e si impegnino a proteggerlo e valorizzarlo. L’Italia è molto più di una nazione: è una fonte d’ispirazione per il mondo intero. Celebriamola, amiamola e difendiamola, perché il nostro Paese non è solo il passato che racconta, ma anche il futuro che può offrire. FONTE: Post anonimo su Facebook
I sentieri dei Monti Prenestini

I Monti Prenestini rappresentano una vera gemma per gli appassionati di trekking e gli amanti della natura. In questa area ricca di storia e paesaggi incontaminati, il progetto “Visit Monti Prenestini – Isole di Rigenerazione” sta restituendo nuova vita a un vasto sistema di sentieri. Grazie all’impegno del Cai di Palestrina e al finanziamento del PNRR, i percorsi sono stati ripuliti e segnalati, offrendo una rete escursionistica ideale per scoprire le bellezze naturali e culturali di questa zona. Un progetto di rigenerazione per un territorio unico L’iniziativa prevede il recupero di ben 16 sentieri storici, alcuni dei quali già restituiti alla comunità. Tra questi troviamo la Via delle Creste (512), il Passo dei Ladroni (513), l’Anello della Scogliera (503A), il Mola Bossi (511) e il Sentiero Didattico Naturalistico Folignano-Forme (510). Questi percorsi, insieme ai più recenti interventi sui sentieri 508 e 508A, offrono agli escursionisti una vasta gamma di esperienze, da quelle adatte ai principianti a itinerari più impegnativi per camminatori esperti. Il Sentiero 508: un cammino tra borghi e panorami Uno dei percorsi più affascinanti è il Sentiero 508, che collega Cave a Capranica Prenestina passando per Rocca di Cave. Lungo questo tragitto si incontrano punti di interesse come il fontanile di Punta all’Olma, dove è possibile ammirare una splendida vista sulla Valle del Sacco e sui Monti Lepini. Proseguendo verso Rocca di Cave, si raggiunge il Castello Colonna, sede del Museo Geopaleontologico Ardito Desio e di un osservatorio astronomico. Il Sentiero 508A: un collegamento strategico Il Sentiero 508A è una diramazione del percorso principale e si collega al Sentiero 509, che unisce Palestrina, Castel San Pietro Romano e Capranica Prenestina. Questo tratto consente di esplorare un territorio meno battuto, caratterizzato da una natura rigogliosa e scorci suggestivi. La Via delle Creste: il sentiero panoramico per eccellenza Un altro itinerario imperdibile è la Via delle Creste (512), che regala una vista spettacolare sui Monti Prenestini e sulle valli circostanti. Questo percorso si snoda lungo crinali e alture, offrendo ai camminatori un’esperienza immersiva tra cielo e terra. È ideale per chi cerca una camminata rigenerante, accompagnata dal silenzio e dalla bellezza di una natura incontaminata. Il Passo dei Ladroni: un viaggio nella storia Per chi desidera unire trekking e storia, il Sentiero 513, noto come il Passo dei Ladroni, è la scelta perfetta. Questo percorso segue un’antica via utilizzata per spostamenti commerciali e, secondo la tradizione, anche da briganti. Lungo il tragitto, si possono ammirare tracce storiche e una vegetazione tipica della zona, che crea un’atmosfera unica. Il Sentiero Didattico Naturalistico Folignano-Forme (510) Per le famiglie o per chi desidera un’escursione più rilassante, il Sentiero Didattico Naturalistico Folignano-Forme è ideale. Questo itinerario è stato pensato per valorizzare le peculiarità della flora e della fauna locali, grazie a pannelli informativi e aree di sosta. È perfetto per una giornata all’insegna della scoperta e del relax. Un patrimonio da vivere e proteggere I sentieri dei Monti Prenestini non sono solo percorsi immersi nella natura: rappresentano una finestra sulla storia e sulla cultura di un territorio unico. Attraverso questi itinerari, è possibile scoprire borghi antichi, castelli e musei, immergendosi in un contesto di rara bellezza. Grazie agli sforzi congiunti di enti locali, associazioni e comunità, i Monti Prenestini stanno diventando una meta sempre più apprezzata per il turismo lento e sostenibile. Dalle passeggiate panoramiche alle escursioni più impegnative, ogni visitatore può trovare il percorso ideale per rigenerarsi e vivere un’esperienza indimenticabile.
Alla scoperta del “Percorso dei Boattieri”: un viaggio tra natura e storia

Sabato 30 novembre 2024, alle ore 9:00, prenderà il via da Zagarolo la prima escursione guidata sul “Percorso dei Boattieri”, un sentiero che intreccia paesaggi rurali e storia locale. L’itinerario, lungo 7 chilometri, si sviluppa in un circuito ad anello che collega Zagarolo e Palestrina, offrendo un’esperienza immersiva tra cultura, natura e tradizione. Un percorso ritrovatoIl “Percorso dei Boattieri” rappresenta un antico tracciato contadino che attraversa i territori di Zagarolo, Labico e Palestrina. Questo sentiero, delimitato in parte da antichi muri a secco, è stato recentemente recuperato grazie al lavoro congiunto del Distretto Economico Civile Castelli Romani e Prenestini, del Comune di Zagarolo e di numerose associazioni locali. Nato come via per le attività agricole, il percorso conserva ancora oggi fontanili storici, un tempo essenziali per l’irrigazione e l’abbeveraggio del bestiame. Oggi, questo cammino è stato riportato alla luce con l’obiettivo di valorizzare il turismo lento, promuovendo stili di vita più sostenibili e in armonia con l’ambiente. Un’escursione per tuttiLa prima tappa del cammino, adatta anche a famiglie e bambini, partirà da Via della Servicola (ex Maneggio) a Zagarolo alle ore 9:00 e si concluderà alle 13:00. Il percorso, di difficoltà turistica, attraversa paesaggi agricoli caratterizzati da coltivazioni e boschetti di nocciole e noci, offrendo un panorama unico e suggestivo. Per partecipare, è richiesta una registrazione anticipata e, al momento della partenza, sarà necessario firmare un modulo di adesione per la copertura assicurativa. In caso di maltempo, l’evento sarà posticipato. Cosa portarePer godere al meglio dell’esperienza, si consiglia di indossare abbigliamento sportivo e scarpe da trekking. È utile anche portare con sé una merenda e almeno un litro d’acqua per affrontare l’escursione con comodità. Un progetto di valorizzazione territorialeQuesta iniziativa rientra nel programma “Zagarolo in Cammino”, un progetto nato per promuovere il patrimonio ambientale e culturale locale. Supportato dalla XI Comunità Montana Castelli Romani e Prenestini e dal Comune di Zagarolo, il progetto si propone di restituire vitalità a sentieri storici, coinvolgendo attivamente cittadini, associazioni e imprese locali. Il recupero del “Percorso dei Boattieri” ha richiesto un importante sforzo economico, finanziato con 30.000 euro dal Distretto dell’Economia Civile. Tra i partner coinvolti spiccano associazioni come “No Border”, “Amici di Zagarolo” e “Pantesema”, oltre a enti locali e realtà imprenditoriali del territorio. Un cammino verso il futuroLa riscoperta di questo percorso non si limita alla semplice riapertura di un antico tracciato, ma si propone di creare un modello di turismo integrato, rispettoso del paesaggio e capace di favorire una connessione più autentica con la natura. Nel corso dei prossimi mesi, il cammino sarà animato con proposte innovative, tra cui eventi tematici e attività sonore, per esplorare nuovi modi di vivere e interpretare il territorio. Un’occasione da non perdereL’escursione del 30 novembre rappresenta un’opportunità unica per immergersi in un angolo nascosto della provincia romana, riscoprendo il fascino di un territorio che ha saputo resistere al tempo. Per maggiori dettagli e per iscriversi all’evento, è possibile consultare i canali informativi del progetto “Zagarolo in Cammino”. Non lasciatevi sfuggire questa occasione per un viaggio tra natura, storia e sostenibilità!
Giornata del Camminare: due escursioni tra Gallicano e Palestrina il 13 ottobre con ALP

Il prossimo 13 ottobre 2024, gli amanti del trekking e delle passeggiate all’aria aperta avranno un appuntamento imperdibile con la Giornata Nazionale del Camminare, organizzata da Federtrek e curata dall’ALP Alleanza Prenestina. Questo evento rappresenta un’importante occasione per celebrare il piacere del camminare e riconnettersi con la natura e i paesaggi mozzafiato del territorio prenestino. L’ALP, da sempre impegnata nella valorizzazione delle bellezze storiche e naturali dell’area, propone due escursioni tra Gallicano nel Lazio e Palestrina, permettendo ai partecipanti di esplorare luoghi ricchi di storia e cultura. Uno degli scenari principali sarà il borgo di Gallicano, punto di riferimento per il suggestivo “Cammino dei Giganti”, un itinerario che unisce natura e storia in un contesto paesaggistico unico. La giornata non sarà solo un’occasione per camminare, ma anche un momento di riflessione e condivisione. ALP mira a coinvolgere i partecipanti in una festa inclusiva, dove il camminare diventa strumento di connessione con il territorio e con le persone, uno sguardo consapevole rivolto al futuro e alla sostenibilità. Se ami la natura e desideri trascorrere una giornata immerso tra bellezze paesaggistiche e storiche, non perdere questa opportunità di camminare insieme ad ALP. Dove: Da Gallicano nel Lazio a PalestrinaQuando: 13 ottobre 2024Evento a cura di: ALP Alleanza PrenestinaInfo: www.federtrek.org
PARCO DEI CASTELLI ROMANI – La vita degli animali nel bosco

Il Letargo e le Strategie di Adattamento della Fauna Selvatica ai Cambiamenti Stagionali In questi giorni, nel cuore dei boschi, il personale tecnico del Parco sta conducendo una delle attività più affascinanti e utili per il monitoraggio della fauna selvatica: il controllo delle cassette nido, utilizzate principalmente per studiare il comportamento del moscardino. Questo piccolo roditore, abitante tipico dei boschi, trova nelle cassette un rifugio sicuro in cui vivere e riprodursi, fornendo preziose informazioni agli studiosi. Ma non è l’unico a trarre vantaggio da queste strutture: anche altri animali, come il ghiro, si sono mostrati particolarmente interessati a utilizzare le cassette nido, trasformandole in un comodo riparo in vista del lungo letargo invernale. L’Arrivo dell’Autunno e i Segnali del Letargo Con il calo delle temperature di questi giorni, il bosco si prepara per l’arrivo dell’autunno, e la fauna selvatica segue ritmi che sono scanditi dai cambiamenti stagionali. Le giornate si accorciano, le notti diventano più fredde, e l’aria fresca porta con sé i primi segnali di un’imminente trasformazione. Camminando tra gli alberi, si notano le prime sfumature dorate tra le foglie, mentre gli animali iniziano a riorganizzare le loro abitudini per affrontare l’inverno. Tra questi, il ghiro, simbolo per eccellenza del letargo, si prepara con meticolosità a trascorrere i mesi freddi in uno stato di sospensione metabolica che gli consentirà di sopravvivere alle rigide temperature invernali. Il Ghiro: Maestro del Letargo Il ghiro è una delle specie più rappresentative del letargo. Conosciuto per la sua lunga coda folta, che utilizza non solo per agevolare i movimenti tra i rami, ma anche come isolante termico durante la notte e nei mesi invernali, il ghiro ha abitudini prettamente notturne e passa la maggior parte della giornata dormendo. Questo lo rende facile da osservare nelle cassette nido posizionate nei boschi, dove spesso trova riparo durante il giorno. Il letargo è una strategia evolutiva cruciale per il ghiro, che può dormire fino a sei mesi consecutivi, riducendo drasticamente il suo metabolismo e conservando energia per superare il lungo inverno. Già a settembre, questo piccolo mammifero comincia ad accumulare grandi quantità di grasso, indispensabile per sopravvivere nei mesi in cui il cibo scarseggia. Parallelamente, riempie la tana di erba secca per renderla più calda e confortevole. Il ghiro, essendo un animale arboricolo e abile arrampicatore, trascorre la maggior parte della sua vita sugli alberi, dove riesce a trovare non solo riparo, ma anche le risorse necessarie per affrontare il cambio di stagione. La Biologia del Letargo Il letargo è un fenomeno complesso e affascinante che coinvolge numerosi adattamenti fisiologici. Durante questa fase, gli animali entrano in una sorta di “modalità risparmio energetico”, in cui le funzioni vitali vengono ridotte al minimo. Il battito cardiaco rallenta notevolmente, la respirazione diventa più superficiale e la pressione sanguigna diminuisce. In alcuni casi, la temperatura corporea si abbassa sensibilmente, permettendo all’animale di risparmiare ulteriori energie. Questo stato di quiescenza metabolica è una risposta agli stress ambientali, come la scarsità di cibo e le temperature rigide. Gli animali endotermi, o omeotermi, come i mammiferi e alcuni uccelli, sono in grado di mantenere costante la loro temperatura corporea indipendentemente da quella dell’ambiente esterno, grazie alla loro capacità di generare calore attraverso il metabolismo. Tra questi, i mammiferi sono i veri specialisti del letargo. Il ghiro è un esempio perfetto: la sua fisiologia gli permette di abbassare drasticamente il metabolismo e vivere di riserve accumulate durante l’autunno. Gli uccelli, pur essendo endotermi, non entrano in letargo vero e proprio. In genere, adottano altre strategie per affrontare l’inverno: riducono i loro spostamenti o, nel caso delle specie migratorie, si trasferiscono in regioni dal clima più mite. Letargo o Ibernazione? Le Strategie degli Ectotermi Non tutti gli animali possono permettersi di entrare in letargo come il ghiro. Gli ectotermi, come rettili, anfibi, pesci e invertebrati, regolano la loro temperatura corporea in base a quella dell’ambiente esterno. Questi animali, anziché entrare in un vero e proprio letargo, adottano strategie simili, come l’ibernazione. Sebbene l’ibernazione presenti alcune somiglianze con il letargo, le due condizioni hanno delle differenze sostanziali. Nel caso dell’ibernazione, gli animali ectotermi riducono drasticamente la loro attività quando le temperature diventano troppo basse per permettere loro di rimanere attivi. Questo fenomeno è particolarmente evidente nei rettili, che sono noti per rifugiarsi in luoghi protetti, come tane sotterranee o sotto le rocce, dove le temperature rimangono relativamente costanti, anche in inverno. Questi animali entrano in una sorta di stasi, riducendo il loro metabolismo al minimo per sopravvivere fino a quando le condizioni ambientali non migliorano. L’Importanza del Monitoraggio per la Conservazione della Fauna Il monitoraggio delle cassette nido per il moscardino e altre specie che utilizzano questi rifugi è essenziale per comprendere le dinamiche della fauna selvatica e i suoi adattamenti ai cambiamenti stagionali. Questi studi offrono una finestra unica sulle abitudini degli animali, permettendo agli esperti di monitorare la salute delle popolazioni e di intervenire laddove necessario per preservare le specie in pericolo. Inoltre, l’osservazione dei comportamenti legati al letargo o all’ibernazione fornisce importanti indicazioni sugli effetti del cambiamento climatico. Gli animali che dipendono dal ciclo stagionale per la sopravvivenza sono particolarmente vulnerabili ai cambiamenti ambientali, come l’innalzamento delle temperature o l’alterazione delle risorse alimentari. Grazie a iniziative come il monitoraggio del moscardino, gli scienziati possono raccogliere dati preziosi per sviluppare strategie di conservazione più efficaci e garantire la sopravvivenza delle specie nel lungo termine. Conclusione Il letargo e le altre forme di adattamento stagionale rappresentano straordinarie strategie evolutive che permettono agli animali di sopravvivere in ambienti difficili. Specie come il ghiro, ma anche rettili e anfibi, dimostrano come la natura abbia sviluppato meccanismi sofisticati per far fronte ai cambiamenti climatici stagionali. Grazie agli studi sul campo, come il monitoraggio delle cassette nido, possiamo approfondire la nostra conoscenza di questi fenomeni e comprendere meglio l’equilibrio delicato che esiste tra gli animali e il loro habitat, contribuendo alla loro conservazione per le generazioni future. FONTE: https://www.parcocastelliromani.it/s/content/92003020580/1726653103.4621?fbclid=IwY2xjawFaAuxleHRuA2FlbQIxMAABHfEaU0jjsdjsVqjchSIsXOl8DXBNeCRc-rou9Rip7ywG7cZ6-Kf3TaVP0w_aem_4x1zHfBIWK0wjyQYFTWQJg
Agosto ricco di eventi a Capodimonte: divertimento, cultura e gastronomia sulle rive del lago di Bolsena

Data: 1 – 18 Agosto 2024Location: Capodimonte (VT), Piazza della Rocca 4, 01010 Capodimonte VTWebsite: comune.capodimonte.vt.it Dal 1 al 18 agosto 2024, il pittoresco borgo di Capodimonte, affacciato sulle rive del suggestivo lago di Bolsena, vi invita a vivere un’estate indimenticabile all’insegna dei sapori, della cultura e del divertimento. Questa straordinaria location si prepara ad accogliere visitatori da ogni dove con una serie di eventi imperdibili che animeranno le calde serate estive. Il programma di Capodimonte offre un ricco calendario di appuntamenti enogastronomici, culturali e di intrattenimento che si protrarrà fino a settembre. Tra gli eventi più attesi spiccano la rassegna cinematografica dell’Est Film Festival, che porterà il meglio del cinema d’autore sulle rive del lago, la Sagra del Coregone, dove sarà possibile degustare il prelibato pesce locale, e la spettacolare Festa dell’Assunta, con un emozionante spettacolo pirotecnico che illuminerà il cielo sopra il lago di Bolsena. Durante questo periodo, Piazza della Rocca sarà il cuore pulsante degli eventi, offrendo uno scenario unico e suggestivo per ogni manifestazione. I visitatori potranno inoltre godere di momenti di relax tra un bagno rigenerante nelle acque del lago e una passeggiata tra i vicoli del borgo, alla scoperta di prodotti tipici e artigianali. Capodimonte si conferma così una meta ideale per chi cerca una vacanza all’insegna del buon cibo, della cultura e del divertimento. Non lasciatevi sfuggire questa straordinaria occasione per vivere un’estate indimenticabile, tra acquisti, relax e un’offerta di eventi che saprà soddisfare ogni desiderio. Buone vacanze!