La Storia di San Cesareo

San Cesareo vanta una storia affascinante e complessa, frutto delle molteplici vicende che hanno caratterizzato il territorio nel corso dei secoli. Situato sulle pendici nord-orientali dei Colli Albani, a un’altitudine di 315 metri sul livello del mare, si trova a circa 29 km da Roma, lungo il tracciato dell’antica via Casilina.

Grazie alla sua posizione strategica, San Cesareo ha sempre rappresentato un punto cruciale per i collegamenti nella Campagna Romana sud-orientale ed è oggi un nodo fondamentale della rete autostradale nazionale. Nonostante la sua istituzione come comune sia avvenuta solo nel 1990, con la Legge Regionale n. 32 del 23 marzo, il territorio ha radici storiche profonde e un ricco patrimonio archeologico. L’area si inserisce nell’antico agro Labicano, tra le città di Tusculum e Praeneste, celebri per la fertilità del suolo, la produzione vinicola e le coltivazioni ortofrutticole.

A partire dal II secolo a.C., accanto alle tradizionali fattorie agricole, sorsero le ville di otium appartenenti a figure di spicco dell’antica Roma. Tra queste, spicca quella di Giulio Cesare, che qui redasse il suo celebre testamento nel settembre del 45 a.C., pochi mesi prima della sua morte. Successivamente, l’area si sviluppò ulteriormente sotto le dinastie Giulio-Claudia e Flavia, fino all’ascesa di Massenzio, proclamato imperatore nel 306 d.C. dai pretoriani e dal popolo romano proprio in questa località. Nel periodo romano, il sito era conosciuto con il nome di Ad Statuas per la grande quantità di statue presenti nella zona e rappresentava un importante snodo lungo la via Labicana, da cui partivano diramazioni verso Praeneste, il Santuario della Fortuna Primigenia, il passo dell’Algidum sulla via Latina, Tusculum e Gabii. In questo centro, sorgevano locande, taberne ed edifici commerciali, costituendo una vera e propria statio romana. Alcuni resti archeologici, tra cui tratti basolati della via Labicana, sono stati rinvenuti tra il 1993 e il 1995 sotto l’attuale Largo Villa Giulio Cesare.

Nel Medioevo, il territorio fu sotto il controllo dei Conti di Tuscolo, e nel 1050 i Monaci Basiliani della Badia Greca di Grottaferrata vi fondarono una grangia fortificata, dedicandola a San Cesareo in onore degli imperatori che avevano abitato questi luoghi. Dopo la distruzione di Tusculum nel 1191, alcuni superstiti trovarono rifugio nel borgo, noto nei documenti medievali come “Burgus et Castrum Sancti Caesarii”. Nel 1333, l’area divenne teatro delle guerre baronali tra i Colonna e gli Orsini, culminate in episodi di assedi e devastazioni che portarono al progressivo abbandono del castello nel XV secolo.

Nel 1622, il feudo passò dai Colonna ai Ludovisi, che avviarono ricerche per recuperare opere d’arte antica, molte delle quali confluirono nella celebre Collezione Ludovisi. Nel 1670, San Cesareo divenne proprietà dei Rospigliosi Pallavicini, che trasformarono il territorio in una vasta tenuta agricola di oltre 1600 ettari. I lavoratori provenivano principalmente dai paesi limitrofi, soprattutto da Capranica Prenestina, e vivevano in insediamenti di capanne. Fu solo nel 1919 che l’Opera Nazionale per i Combattenti espropriò la tenuta, dando vita a un’azienda agricola modello e alla ricostruzione del centro abitato, inaugurato nel 1928. Nel secondo dopoguerra, San Cesareo conobbe un rapido sviluppo, passando da un’economia agricola a un settore commerciale e artigianale in forte espansione, grazie anche alla vicinanza con Roma.

La Villa di Massenzio

Ad est del Colle della Villetta, si trovano le rovine di un imponente edificio romano, noto in passato come “La Torraccia” o “La Rotonda di San Cesareo”. Si tratta di un ninfeo monumentale a pianta centrale, sviluppato su due livelli: l’esterno aveva una forma quadrata, mentre l’interno era circolare, con il piano superiore di conformazione ottagonale. L’area inferiore era caratterizzata da esedre circolari con ampie finestre, mentre le volte erano arricchite da decorazioni in lacunari ottagonali e pareti rivestite in marmi policromi. Le dimensioni originarie erano di circa 20,5 metri di diametro per un’altezza di 18 metri. L’analisi delle tecniche edilizie e della struttura colloca la costruzione all’inizio del IV secolo, periodo in cui l’imperatore Massenzio risiedeva nella zona.

La villa è stata riscoperta nel 2010 e il Comune di San Cesareo è in attesa di finanziamenti dal Ministero dei Beni Culturali per avviare scavi e restauri, con l’obiettivo di riportare alla luce questo straordinario complesso archeologico di inestimabile valore.

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