Inceneritore di Roma: Problema Acqua

L’ambiente e la gestione delle risorse idriche nei comuni circostanti Roma sono al centro di una controversia in seguito ai piani di Acea per la costruzione di un impianto di termovalorizzazione. Il progetto, che coinvolge il prelievo di enormi quantità d’acqua da diverse fonti, sta suscitando preoccupazioni tra i residenti e le autorità locali.

Prelievo d’acqua dal Depuratore di Pavona:

Acea, l’azienda di proprietà al 51% del comune di Roma, ha pianificato di prelevare acqua dal depuratore di Pavona, situato nel comune di Albano, per alimentare il suo impianto di termovalorizzazione. Questo depuratore, attivo da anni e vicino a zone densamente popolate, è destinato a diventare una risorsa chiave per l’approvvigionamento idrico dell’inceneritore.

La società intende costruire una condotta idrica lunga oltre 5 km per trasportare 14.400 litri d’acqua all’ora dal depuratore di Pavona al sito dell’inceneritore a Roma-Santa Palomba. Questo solleva preoccupazioni sulla sostenibilità e sulla possibile riduzione delle risorse idriche disponibili per Albano Laziale.

Il Fiume Sotterraneo:

La quantità prevista di acqua da prelevare, come descritto nel progetto di Acea, è paragonabile a un fiume sotterraneo che scorre costantemente dal depuratore di Pavona all’inceneritore di Roma. Tuttavia, le questioni di sicurezza e la possibilità di danni al depuratore non sono state affrontate in modo esaustivo nel progetto, sollevando dubbi sulla gestione di eventuali emergenze.

Piano B: Pozzi e Falda dei Colli Albani:

In caso di problemi con il depuratore, Acea ha un “piano B” che coinvolge la realizzazione di quattro pozzi. Questi pozzi, come specificato nel progetto, attingerebbero dalla falda dei Colli Albani, un’area idrogeologica critica che si estende da Rocca di Papa ad Ardea e Pomezia. La falda è già in forte sofferenza, come evidenziato da recenti allarmi da parte di Acea Ato 2 sulla crisi idrica nella zona.

Piano C: Acqua Potabile dal Centro Idrico Acea di Santa Palomba:

Acea prevede anche di prelevare acqua potabile, pari a 2 litri al secondo, dal Centro Idrico Acea di Santa Palomba a Pomezia. Questo solleva ulteriori preoccupazioni tra i residenti di Pomezia e Ardea, due comuni già colpiti da una forte crisi idrica da oltre un decennio.

Reazioni e Resistenza Locale:

Numerosi sindaci, tra cui quelli di Albano Laziale, Ardea, Ariccia, Castel Gandolfo, Colonna, Nemi, Frascati, Ciampino, Lanuvio, Monte Porzio Catone, Marino, Monte Compatri e Rocca Priora, stanno esprimendo forte opposizione alla costruzione dell’inceneritore. Hanno richiesto un dibattito pubblico sulla questione, evidenziando la necessità di valutare criticità e alternative.

Appello alla Presidente del Consiglio dei Ministri:

Questi sindaci hanno inviato una nota ufficiale alla Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, e al Commissario Straordinario di Governo, Roberto Gualtieri, chiedendo un dibattito pubblico sulla realizzazione dell’inceneritore. Il loro appello sottolinea la richiesta di coinvolgere le comunità locali nella discussione e di ottenere informazioni dettagliate sul progetto.

La controversia sull’inceneritore di Roma evidenzia le preoccupazioni ambientali e idriche nelle comunità circostanti. La necessità di un approccio sostenibile e trasparente nella gestione delle risorse idriche è ora al centro del dibattito, con la speranza che il coinvolgimento delle autorità locali possa portare a decisioni che tengano conto delle esigenze delle comunità coinvolte.

FONTI: www.ilcaffe.tv e www.romatoday.it

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