Da luglio partiranno i primi cantieri del vasto piano di riqualificazione del sistema bibliotecario di Roma, che comporterà la chiusura di 21 delle sue 41 sedi per due anni. I sindacati avvertono: «Questi presidi culturali non avranno sostituti».
Roma – Sta per iniziare una trasformazione significativa per il sistema delle Biblioteche di Roma. A partire da luglio, ben 21 sedi comunali chiuderanno per due anni a causa di un grande piano di riqualificazione reso possibile da 17,5 milioni di euro del Pnrr. Questa maxi operazione, annunciata a marzo 2024, coinvolgerà 21 delle 41 biblioteche cittadine, risparmiando solo i municipi I e VIII.
Caos tra i Dipendenti
Il piano ha già sollevato non poche preoccupazioni tra i dipendenti. I sindacati della Funzione Pubblica sono sul piede di guerra, chiedendo certezze sui trasferimenti dei lavoratori, garanzie per nuove assunzioni e maggiore attenzione a un settore che, negli ultimi dieci anni, ha visto ridurre drasticamente risorse umane e finanziarie. Con l’inizio dei lavori a luglio, metà del personale sarà trasferita.
Le Chiusure
Alcuni municipi stanno cercando soluzioni temporanee per sopperire alla chiusura delle biblioteche, ma i sindacati denunciano una scarsa collaborazione da parte dell’Istituzione. Tra le biblioteche destinate a chiudere ci sono la “Quarticciolo” (municipio V) e la “Vaccheria Nardi” (municipio IV), con sei sedi tra i municipi III e V pronte a fermarsi.
Preoccupazioni dei Lettori
Anche tra i lettori cresce la preoccupazione. Anche le biblioteche che non chiuderanno, come la “Enzo Tortora” (municipio I) e la “Penazzato” (municipio V), stanno riducendo gli orari di apertura. I frequentatori temono per il futuro dei loro spazi culturali, essenziali per le attività comunitarie e gli eventi locali.
Tagli a Finanziamenti e Personale
Le preoccupazioni riguardano anche i tagli ai fondi per il triennio 2024-2026, con una riduzione del budget da 21 milioni del 2013 a meno di 17 milioni quest’anno. Inoltre, il numero di dipendenti disponibili è in calo, con meno di 200 persone per gestire 41 strutture, mentre la pianta organica teorica prevede 684 unità.
La comunità dei lettori, i lavoratori e i sindacati sono in attesa di risposte concrete dall’amministrazione, sperando che le biblioteche non diventino un’altra vittima delle ristrutturazioni e dei tagli.